Pare sempre l’anno delle nuove coscienze
avvolte sempre nelle parole di nuovi Lumi,
così piccoli a vederli dalla parte di Dio.
Le parole si scompongono, si confondono,
e volteggiando sui loro medesimi passi
vanno a formare la Babele.
Io non amo Babilonia, terra amara di fiele
dove il Signore confuse tutte le lingue.
Sogno sempre Pentecoste, attimo breve
in cui l’unico linguaggio rianima i cuori.